In Quaresima una preghiera per la nostra Madre Terra

Il Calvario della “madre terra” inquinata e maltrattata dall’uomo. A Piedimonte Matese una speciale Via Crucis

La Via Crucis, ossia Via della Croce, è un rito che nel periodo di Quaresima ci fa commemorare il percorso doloroso di Gesù Cristo, verso la crocifissione sul Golgota. Ogni parrocchia dedica a questo momento il venerdì pomeriggio, accompagnato da meditazioni che fanno riflettere.

Partecipata ad emozionante è stata la Via Crucis realizzata il 17 marzo 2023 presso la parrocchia Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese, con partenza dalla Chiesa di Santa Lucia ad Acquas fino alla chiesa di Santa Maria del Carmine, organizzata dalla parrocchia in collaborazione con il settore Custodia del Creato diocesano. La Via Crucis è stata basata interamente su quella del Movimento Laudato si, ideata dal Team Italia del Movimento stesso che ha sede ad Assisi. È stata molto sentita, perché le meditazioni offerte, prodotte dai vari Circoli LS in Italia e dai vari responsabili del team italiano del Movimento Laudato Sì, raccontavano soprattutto di esperienze di vita e testimonianze reali, alla luce dell’enciclica di Papa Francesco. La natura, la madre terra martoriata, gli stili di vita odierni sono in continua sofferenza, come Cristo che sale al Calvario. Hanno prodotto vera commozione e molta partecipazione corale. Il percorso si è concluso con la Santa Messa, sempre nell’ottica del rispetto e della custodia del creato di cui si è fatto riferimento anche durante l’omelia. Il parroco Don Armando Visone con tutti i suoi collaboratori e i vari gruppi parrocchiali e varie realtà partecipanti hanno reso fattibile questa Via Crucis davvero molto particolare. Ripensiamo alla nostra madre Terra, che soffre attualmente, perché ci siamo dimenticati di esserne custodi, così come il Signore ci aveva preannunciato fin dalla Genesi. Riflettiamo sui nostri rapporti con Dio, con noi stessi, con gli altri e con il Creato, senza dimenticare i più fragili. Il giorno 17 ricorreva anche l’anniversario della nostra unità Italiana, che il 17 marzo del 1861 fu proclamata. Dopo due guerre mondiali e i sacrifici di tante vite umane, nel 1948 finalmente la nostra Costituzione Italiana assicurava libertà e democrazia. Lo scorso anno è stato riformato anche l’articolo 9, a cui è stato aggiunto appunto un importante comma, che riguarda proprio l’ambiente:

«Tutela l’ambiente, la biodiversita’ e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Quindi siamo chiamati al rispetto e alla tutela sia come buoni cittadini, ma anche come perfetti cristiani e l’invito è di non dimenticare di essere custodi del nostro creato. (Foto di Pietro Rossi)

La continua accelerazione dei cambiamenti dell’umanità e del pianeta si unisce oggi all’intensificazione dei ritmi di vita e di lavoro. Benché il cambiamento faccia parte della dinamica dei sistemi complessi, la velocità che le azioni umane gli impongono oggi contrasta con la naturale lentezza dell’evoluzione biologica. A ciò si aggiunge il problema che gli obiettivi di questo cambiamento veloce e costante non necessariamente sono orientati al bene comune e a uno sviluppo umano, sostenibile e integrale. Il cambiamento è qualcosa di auspicabile, ma diventa preoccupante quando si muta in deterioramento del mondo e della qualità della vita di gran parte dell’umanità (LS 18).  L’obiettivo non è di raccogliere informazioni o saziare la nostra curiosità, ma di prendere dolorosa coscienza, osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare (LS 19)”.

L’articolo su Clarus

(Coord. Ambito Sociale Annamaria Gregorio)